VEDI: don Andrea Ghetti - Baden
L'anima religiosa di B.-P.
Viene qui riportato in parte un articolo di Mons. Andrea Ghetti (Baden), sulla spiritualità dello Scautismo, in particolare sull'anima religiosa del suo fondatore, Baden-Powell. Di don Ghetti abbiamo già ascritto (biografia ed articoli) in altre parti del sito, ma qui "indaghiamo" su uno degli aspetti più importanti (e talvolta da alcuni rinnegato) dello Scautismo: la sua anima profondamente religiosa. B.-P. stesso ricordava come non poteva assolutamente esistere uno scout e uno Scautismo ateo...
di Don Andrea Ghetti - Baden,
Lo scopo reale ed ultimo della vita di ognuno non è che un procedere verso Dio, per la scoperta di Dio. Ed a questa scoperta ci si arriva per due grandi strade, tracciate da Dio medesimo: la Natura e la Scrittura Sacra.
Questo
B.-P. ha più volte e chiaramente espresso. «Leggi
la Bibbia e il Vangelo.
Questi libri meravigliosi carichi della rivelazione divina. E poi il libro
mirabile: la Natura creata da Dio»
("La strada verso il successo").
Dio ci parla: «Le perfezioni invisibili di lui fin dalla creazione del mondo, si possono comprendere per mezzo delle cose create» (Rm 1, 20).
B.-P.
fu l’entusiasta, estatico contemplatore di questa magnifica creazione. [...]
Si leggano nello "Scautismo per ragazzi" i suggerimenti che
egli dà per gli esercizi di ginnastica: con formule semplici inculca allo Scout
una lode per Colui dal quale ci viene ogni bene.
La
sua religiosità permea tutta la sua vita e perciò vuole un cristianesimo che
sia realizzato in ogni ora ed in ogni occasione e non il "cristianesimo della domenica" .[...]
Nulla
si deve temere da Colui che si ama.
Dio
è misura di ogni pensiero e di ogni azione. Per questo inizia la Promessa scout
con l’impegno di compiere il dovere verso Dio: quale riconoscimento di un
vincolo di sudditanza e di restituzione, quale "senso" determinante il
significato di ogni altro atteggiamento personale.
Ma la via al Padre è Cristo.
Egli deve avere un "posto" nel cuore del giovane.
«Uno
Scout è un ragazzo per il quale nostro Signore è diventato “qualcuno”»
(p.Sévin). Solo se Gesù è “dentro” il ragazzo, vertice
centro della sua vita, può essere forza di edificazione interiore e
soprannaturale.
Per
troppi, anche legati a pratiche di pietà, Egli resta un estraneo e lontano, un
ultimo mentre deve essere il Primo. Gesù è pietra angolare dell’edificio
spirituale, modello imitabile. In tal senso B.-P. propone un consiglio di vera
ascetica e pur tuttavia di facile attuazione:
«Nelle
più grandi difficoltà non avete che rivolgervi a Lui e pensare cosa avrebbe
fatto Cristo al mio posto? Non sbaglierete mai»
("Alla scuola
della vita").
Cristo
è guida e Capo, capace di affascinare ogni cuore. Ma egli si completa nei
fratelli: solo nel vincolo dell'amore possiamo sentirci suoi discepoli.
In
tal modo la visione religiosa di B.-P. si allarga e si conclude nella carità.
Quella
gioia che Dio dona ad ogni creatura deve essere ridonata nella dilatazione
dell’amore.
«l
vero cammino verso la felicità è quello di donarla agli altri»
(Ultimo messaggio
agli Scouts).
[...]
La vita, dono di Dio, vale solo se posta al servizio degli altri.
«La
cosa più importante è di compiere il proprio dovere verso Dio e verso gli
altri e di perdere l’abitudine di pensare a se stessi e al proprio interesse»
("Per divenire
un uomo").
Modello
di questa donazione è ancora lui, il Signore:
«Il
grande eroe, il Cristo che donò la Sua vita per insegnarci ad essere pronti —
a qualunque costo — a fare
il nostro dovere verso gli altri»
("Per divenire un uomo"). «Lo
scopo dell’educazione scout è quello di sostituire la preoccupazione di sé
per quella di servizio e di dare ai giovani l’ambizione di mettere le loro
forze al servizio della comunità»
("Scautismo per ragazzi").
In
ciò sta la sintesi e il vertice del Movimento da lui creato, in ciò sta la
traccia del Metodo: dal Lupetto al Rover.
Il
donare deve divenire per ciascheduno l’ansia generosa di ogni momento della
vita, per tutta la vita.
don Andrea Ghetti - Baden
in "Al ritmo dei passi",
ed. Ancora