Raiders Scouts
...un esperimento di Scautismo ....
Un amico ci ha inviato questa traduzione dal francese di un articolo sulla particolare "sperimentazione" scout francese (di alcune decine di anni fa), portata avanti in particolare da Michel Menu (capo storico dello scautismo francese, successivamente "inventore" dei Raid Goum conosciuti anche in Italia).
In realtà, a posteriori questo esperimento metodologico è stato vivamente criticato da alcuni, in particolare di estrazione Scouts d'Europe francesi (per quanto gli Scouts d'Europe mantengano una sorta di "brevetto" raider, ma con un taglio meno impegnativo) che - pur riconoscendo la buona fede degli ideatori del raiderismo in Francia - hanno visto questo in questo "puntare troppo in alto" una causa della successiva divisione in due fasce di età della originaria branca Esploratori nella associazione cattolica degli Scouts de France (la cosiddetta riforma Ranger - Pionnier), e lo sconvolgimento metodologico che ha poi portato al crollo degli iscritti di questa storica associazione scout.
Ciò premesso, crediamo interessante proporre questa disanima storica, su un periodo cruciale dello scautismo francese...
Intorno
al 1945, in Francia, lo Scoutismo della Branca Esploratori ha attraversato una
crisi.
Si
notava che i ragazzi di quel tempo venivano con meno sollecitudine allo
Scoutisno, che, sopratutto, essi se ne disaffezionavano assai presto
e che
numerose erano le defezioni a quattordici o quindici anni.
Il
Commissario Nazionale per la Branca Esploratori, Michel Menu, che succedeva a
Pietro Gérin perito in
mare, e a Jeani-Pierre Alouis ucciso nel momento della
liberazione di Parigi, si dedicò con grandissima attenzione allo studio di
questo problema.
Alla
maniera di Baden - Powell frequentò per lunghi mesi, il
mondo dei ragazzi: nelle scuole, all’uscita delle scuole, nei giochi di
strada, per osservare quali erano i loro centri d’interesse e se in essi si
poteva trovare una spiegazione della loro freddezza per il movimento.
Le
conclusioni alle quali doveva arrivare furono, in sintesi, queste:
lo
scoutismo aveva venticinque anni d’età, non aveva più fra i ragazzi
l’attrattiva della novità. La maggior parte delle sue attività non erano
più originali, per ché ovunque erano state adottate o copiate . Pérfino i
tratti caratteristici della uniforme, che disegnava la silhouette dello scout,
erano stati fatti propri da associazioni, opere e colonie estive di ogni tipo.
Infine,
gli schemi immaginativi di cui Baden - Powell si era servito sembravano
logori.E’ molto importante notare che questi elementi Baden - Powell non li
aveva scelti a priori per imporli dal di fuori ai ragazzi, ma li aveva
riscontrati in atto nello spirito e nella immaginazione dei ragazzi;
appoggiandosi sulla loro naturale attività fantastica, aveva costituito poi
quella dello Scoutismo. Ora, data l’evoluzione dei tempi, é facile
osservare che il mito coloniale, del cavaliere, e perfino del missionario
pioniere, non hanno più gran significato per i ragazzi. Essi non sognano di
realizzare questi tipi d’uomo, perché tutto ciò appartiene al passato. I
più giovani, all’età di lupetti, possono giocarvi, ma a quella di
esploratore si gioca ad essere uomo. Si comincia a giocare a ciò che si vorrà
essere più tardi.
Tutti
questi elementi possono riassumersi, credo, nella diversa espressione usata
dal ragazzo che entra nel movimento. All’inizio il ragazzo diceva: “Io
voglio essere Scout”. Ora egli dice: “Io voglio fare dello Scoutismo”.
Lo
scoutismo é diventato una realtà fra le molte altre: non fa più parte di
quel fondo semi immaginario, semireale che era per i ragazzi ai suoi inizi,
una anticipazione mitica della loro vita d’uomo.
Avendo
cercato di conoscere quali erano gli schemi immaginativi con cui i ragazzi
anticipano il loro modo di essere nella vita adulta, riconobbe che essi erano
tutti attirati da avventure nuove: paracadutismo, tecniche moderne di montagna
o di navigazione e che, in più, vi era in essi una appassionata attrattiva
per le tecniche dell’automobile e dell’aviazione.
Da
tutte queste constatazioni trasse la persuasione che bisognava rinnovare il
tipo di scout proposto ai ragazzi : presentare loro qualche cosa di nuovo che
ancora una volta, lo rendesse diverso da tutto ciò che vedono intorno senza
necessariamente ammirarlo, e che, d’altra parte, doveva arricchire le
attività, le tecniche che si sarebbero loro proposte.
Non
é da dubitare che in quest’ultimo campo si era verificata una sclerosi; che
un gran numero di capi senza immaginazione si credeva obbligato a ripetere
indefinitamente come ricette le attività che Baden - Powell aveva soltanto
proposto come temi di ricerche Così per esempio, si poteva vedere in alcuni
paese ove abbonda la neve, che certi capi non volevano organizzare grandi
giochi con gli sci, con il pretesto che Baden - Powell non ne aveva parlato. I
ragazzi s’affrettavano a terminare la loro riunione di Riparto per
organizzare, dopo, fra loro, dei giochi sulla neve, cioé per praticare vere
attività scouts.
Il
problema da risolvere era pertanto duplice:
bisognava,
per essere fedele al pensiero di Baden - Powell, “presentare al pesce
un’esca di suo gusto”, introdurre delle tecniche meccaniche che avessero
una potente seduzione sul ragazzo moderno; ma anche continuare a portargli il
beneficio d’una vita all’aria aperta e di una attività sportiva destinata
a fortificare la sua resistenza fisica.
Questa
doppia preoccupazione potrebbe sembrare contraddittoria.Certamente esiste una
linea di tensione fra questi due orientamenti.
La
riuscita di Michel Menu é tanto più notevole in quanto ha saputo
approfittare del vivo interesse per le tecniche meccaniche per ritrovare in un
campeggio rigoroso, pieno di realismo, una qualità che era stata raggiunta
solo raramente.
Una
delle ragioni per le quali i ragazzi si disinteressavano delle tecniche scouts
era non solo che non sempre erano molto interessanti per un ragazzo moderno,
ma anche che il conseguimento delle Classi (i "livelli" della
progressione personale E/G) e dei brevetti di specialità veniva presentato
come un esame, fine a se stesso. Bisogna dire che, per la maggior parte di
essi, era difficile persuadere il ragazzo che lo preparavano a servire.
Così, ad esempio, si continuava a parlare ai piedi teneri del modo con cui si
arresta un cavallo imbizzarrito che essi avevano davvero poche probabilità
di incontrare nella loro vita!
Al
contrario conoscere il funzionamento d’un motore di automobile, saper
mettere in marcia una macchina, può permettere loro di rendere spesso servizi
ad autisti, e più ancora a delle guidatrici, che ignorano il segreto della
loro macchina
senza forse arrivare al punto di quella donna che un caricaturista
mostrava desolata poiché non ritrovava più il motore nella parte anteriore
della ‘500.
Per
rispondere contemporaneamente al gusto dei ragazzi, e permettere loro
d’essere utili, la loro attività fu orientata in quattro direzioni.
Il
wood-craft, ossia la vita del pioniere nella natura, di cui Michel Menu
ha saputo rinnovare l’interesse con la creazione di marce attraverso ogni
ostacolo, simili a quelle che i commandos paracadutati nella giungla dovevano
affrontare. Queste mettono in gioco conoscenze d’orientamento, resistenza
fisica, nuoto, tutte cose che rendono uomo il ragazzo
Lo
sport, con una accentuazione per lo judo riconosciuto eccellente perché
sviluppa l’elasticità e più ancora la padronanza di sé, che frena, e
disciplina l’aggressività del ragazzo di quindici anni (conseguimento della
cintura gialla per cominciare).
La
meccanica, col conseguimento, per il ragazzo di 14 anni del patentino di
motociclista, con la preparazione dei più anziani alla patente per
autovetture, e tecniche di riparazione di motori, ecc.
Il
servizio, praticato in collegamento con gli organismi civili
qualificati; tecnica del salvataggio con istruttori qualificati. Brevetto di
pronto soccorso preparato con la Croce Rossa e approvato da essa, essendo
questa specialità, per gli innumerevoli incidenti stradali, divenuta di
grande utilità. Tecnica di lotta antincendio, preparata con i pompieri e
ufficialmente sanzionata da essi. Lavoro di difesa e di rimboschimento delle
foreste in collegamento con la Guardia Forestale.
Non
appena in un Riparto vi sono due scouts di prima classe per pattuglia, questi
cominciano il loro apprendistato in queste tecniche. E quando hanno
acquisito il grado di preparazione fissato nel codice delle specialità, un
voto della Corte d’Onore, ampliata con gli scouts di seconda e di prima
classe, decide se, oltre a queste competenze, “essi possono servire
d’esempio, se hanno lo spirito scout e si comportano da veri cristiani”.
Allora i ragazzi ricevono l’investitura di “Raiders”, il
distintivo particolare, il basco verde con nastrini, e, per una innovazione
molto ingegnosa - per non dire di più - da questo momento tutto il Riparto
diventa “raiders”, ha il diritto cioé di portarne le insegne, e deve
vivere in una atmosfera di servizio, simboleggiata dalla fedeltà della
Buona Azione.
I
primi raiders diventano gli istruttori. Tutto il Riparto si mette a praticare
le attività dette raiders. Non sono più dei singoli che migliorano nella
competenza e nello spirito scout, ma una comunità che progredisce sulla
traccia di personalità più evolute e che nello stesso tempo le incoraggia e
le aiuta a mantenersi personalmente a quell’alto livello.
Dopo
tre anni si può constatare un miglioramento negli effettivi della Branca
Esploratori e sopratutto una tale seduzione nei ragazzi che nascono
spontaneamente un po' dappertutto delle Squadriglie Libere, strettamente
collegate a Riparti Raiders che richiamano in tutto il primo slancio dello
Scoutismo.
La
serietà di tutte le attività, praticate a fondo, le rende molto
attraenti per i ragazzi provenienti da ambienti tecnici. E’ un vero lavoro
competente, non più da semplice dilettante, al quale si dedicano nella
sistemazione delle loro “basi”: nome nuovo che ha sostituito vantaggiosamente
l’antico termine di sede. Le tecniche d’impianti elettrici, di radio e di
telefoni sono lì,
naturalmente al loro posto. Un felice equilibrio regna tra la grande
avventura della vita all’aria libera e l’abilità manuale. L’esperienza
é in pieno sviluppo, essa evolverà senza dubbio ancora, ma fin da ora si
può dire che é un successo.
Visto
dall’esterno, é parso a certuni che il mito dell’ “uomo da commandos”
si alleava male con la ricerca di un ideale di pace.
Visto
dall’interno, questo mito non sembra invece che sviluppi uno spirito
guerriero.Il sistema raider non lo crea d’altra parte nello spirito del
ragazzo, ma ve lo trova e ne utilizza il dinamismo per fini di abnegazione e
di servizio. E questo é puro Scoutismo di Baden - Powell.
Bisogna
aggiungere che all’età di esploratore il ragazzo ha bisogno di forgiare
il suo coraggio, di mettere in gioco la sua aggressività e la sua
resistenza, di diventare forte, e che egli ama per istinto e per bisogno
fisiologico la lotta e la mischia. Sono
solo gli uomini capaci di morire per il loro Paese che possono diventare
artefici e costruttori di pace, trionfando sul male e sull’ingiustizia che
generano le guerre. Non sono i vili che chiamano amor di pace la paura di
morire.
Gandhi
ha compreso molto bene ciò quando diceva: “Io posso insegnare la
nonviolenza a colui che é pronto a morire per la sua idea. Agli altri no”.
Si tratta di un superamento che presuppone una base di forza e di coraggio.
Traduzione
dal francese di "Raiers Scouts", ed. Presses
d'Ille de France,
a cura di Nicoletta Zappardino
Grazie
a Salvatore Zappardino per averci inviato questo testo