GUIDA
CHE ASPETTI IL CAMPO
«Tu aspetti il Campo con entusiasmo: non sai ancora che cosa sarà, e cerchi di immaginartelo: la radura le tende, i fuochi di bivacco, il torrente dove ti laverai.
Tu
aspetti il Campo con gioia: ripensi a quelli passati, e sei contenta di
essere arrivata alla vigilia di un Campo nuovo: sei esperta di come funzionano
le costruzioni, le ispezioni, i servizi, il taps, e ti aspetti qualcosa di molto
bello, come le altre volte.
Tu
aspetti il Campo con curiosità: sarà poi la cosa
meravigliosa che dicono? Vale la pena andarsene così, con uno zaino sulle
spalle, a cucinare sul fuoco e a dormire per terra? E forse ti chiedi quale è
il segreto del Campo, il segreto della gioia che hai visto negli occhi di tante
Guide, quando ne parlano.
Tu
aspetti il Campo con un po’ di paura: paura di te stessa. Sarai capace?
Sarai capace di essere aperta con le altre? Sarai capace di vincerti e
continuare a sorridere e a lavorare, anche se ci sarà qualcosa che non andrà?
Sarai capace di dare alle altre quello che si aspettano da te?
Tu
aspetti il Campo...
e
io vorrei darti una parola che renda migliore la tua attesa, e più grande, più
bello il tuo Campo.
È
la parola di Maria, la madre di Dio:
«L’anima
mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore».
Sono
felice di questo Campo, perché mi porterà vicino alla grandezza di Dio.
Troverò
Dio, Grande nel silenzio profondo della notte, nel rumore leggero del vento,
nelle montagne.
Troverò
Dio, Grande su quell’altare piccolo fatto dalle mie mani: «Vi do un
comandamento nuovo: vogliatevi bene come io ho voluto bene a voi»
«... Ha fatto a me cose grandi Iddio che è potente, e santo è il suo Nome».
Troverò
Dio grande, troverò le cose grandi che mi ha donato. Scoprirò la mia voce
capace di cantare, la mia mano capace di aiutare, il mio corpo capace di
correre, la mia testa capace di capire, il mio cuore capace di amare...
«...Riempì
dl doni quelli che avevano fame, e rimandò i ricchi a mani vuote».
Scoprirò
anche le mie debolezze, i miei sbagli, il mio egoismo, la mia disubbidienza.
Scoprirò la mia capacità di distrarmi e il mio
desiderio di stare comoda.
Allora,
andrò da Dio affamata: di buona volontà, di generosità, di gioia.
Andrò
da Dio povera a ricevere i suoi doni: andrò da Dio che mi rende capace, forte e
felice.
Perché
Dio riempie di doni quelli che hanno
fame, e rimanda a mani vuote i ricchi, quelli che non gli chiedono niente,
quelli che si illudono di avere tutto e di potere fare tutto da sé.
Così
il tuo Campo sarà la cosa bella, la cosa grande che tu aspetti: fatta di luce e
di ombre, ma soprattutto di luce».
A.G.I., “Quaderno di traccia”
(Collana Trifoglio - ed. Ancora
Milano, 1969)
(*) Il libro non riporta il nome dell'autrice, Dede C.i, scolta e capo nell'AGI. É uno degli esempi del contributo dato dal guidismo AGI alla spiritualità scout.