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GUIDISMO

una delle prime ragazze "scout", che convinsero B.-P. a fondare le Guide

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L'A.G.I.       28 Dicembre 1943

 

PERCHE' SI CHIAMANO GUIDE

Recentemente mi è stato chiesto perché avessi scelto il nome di guide per il movimento delle ragazze, invece di chiamarle "Girl Scouts".

Ebbene, la mia idea era questa. Oggi, le donne si sono conquistate negli affari del mondo una parte assai maggiore che in passato. Tale evoluzione, oltre ad esser nuova per loro, è anche un vantaggio palpabile per il progresso umano. La formazione delle guide è strutturata in modo da preparare la giovane generazione ad assumersi questa accresciuta responsabilità. C’è tuttavia da sperare che le nuove attività delle donne non cambieranno la loro mentalità al punto da indurle a dimenticare i loro speciali poteri-doveri in quanto donne. Uno dei più grandi tra questi è la forte influenza verso il bene che esse possono, se vogliono, esercitare sugli uomini. Tale influenza può rafforzata dal miqlior cameratismo che deriva da una più larga esperienza di vita: ma può esser indebolita dall’intrusione in quello che è decisamente il settore degli uomini. Le capacità di creare un focolare e di formare un carattere, che sono ad un tempo privilegio e responsabilità delle donne, sono oggi richieste più che mai, così come lo sono la tenera simpatia, il paziente coraggio, e la tranquilla dignità che aiuta un uomo e rialza il livello della sua cavalleria. Perciò il valore di una donna in gamba nel mondo è più alto che mai sia in quanto consigliera che come compagna dell’uomo. Il termine "guidare" sembra riassumere in una parola l’alta missione della donna, come madre, come moglie e come cittadina. Il nome di "guida" è quindi il migliore che possa esser dato a una ragazza, quale alto richiamo all’ideale cui essa si sta preparando.

disegno di Emanuele LocatelliQuesto valore sarebbe perduto e lo scopo svilito se si usasse il termine "scout". Ciò significherebbe niente di più che l’imitazione del movimento dei ragazzi senza uno scopo od idea ulteriori, e inviterebbe le ragazze a seguire un modello altrui piuttosto che assumerne uno loro proprio, a indebolire la loro posizione anziché rafforzarla come la vita moderna richiede.

B.-P., in Jamboree, ottobre 1921

 

 

B.-P. alle GUIDE

"Quando si parla di guide, si penso subito a quei montanari che, con la loro bravura e la loro abilità nel superare gli ostacoli, per l’aiuto che danno al loro compagni di cordata, e per le resistenza fisica, possono aiutare I turisti nelle ascensioni pericolose. Sono tipi in gamba queste guide, sia fisicamente che moralmente.

reparto guide "Dama del Lago", Casalecchio di Reno 1°, Anno 1999- 2000Però, se si chiedesse loro di percorrere Io stesso numero di chilometri in pianura, non lo farebbero volentieri, perché non potrebbero dimostrare le stesse abilità che In un percorso di montagna.

Rimarrebbero indifferenti, perché non sarebbe attraente per loro, passare per vie battute. Il più grande interesse della loro vita è quello di trovarsi a faccia a faccia con le difficoltà, vincerle, ed infine raggiungere la vetta della montagna che volevano conquistare.

Ebbene penso che sia la stesso cosa per la maggior parte delle nostre ragazze. Esse non desiderano restare inattive e condurre una vita pigra, né trovare tutto già fatto. Non domandano che tutto sia loro facilitato. Non vogliono semplicemente attraversare la pianura, ma preferiscono mostrarsi persone attive, sulle quali si possa contare, servizievoli e, se è necessario, pronte a sacrificarsi.

Anch’esse ambiscono a superare gli ostacoli della vita; aspirano ad affrontare le montagne, I disagi, i pericoli; e per vincerli si preparano ad essere abili e coraggiose. Anch’esse sperano di aiutare gli altri nei momenti difficili, ed è solo quando sono arrivate alla meta che si sentono veramente felici e trionfanti.

E’ una grande soddisfazione per loro essere riuscite nell’impresa ed aver aiutato gli altri a condurre a termine la loro. Ecco quello che le Guide desiderano realizzare; ed in questo somigliano alle guide di montagna

Inoltre una donna che è capace di cavarsela, è rispettata sia dagli uomini che dalle altre donne. Tutti sono sempre pronti a seguire i suoi consigli ed il suo esempio: ella è la loro guida.

Le Guide imparano per mezzo di attività all’aperto e dei giochi, tutto quello che sarà loro utile nella vita ed il modo con cui possono mostrare il cammino agli altri. Così il campismo, le segnalazioni, il pronto soccorso, la cucina al campo e tutti gli altri lavori, I. renderanno delle donne forti sia nel coraggio che nello spirito, piene di ingegno e di risorse.

Più ancora, farà di esse un gruppo di allegre amiche, sempre pronte a darsi "una mano" .

B.- P., da "Girl Guiding"

 

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L'A.G.I.       28 Dicembre 1943

Il Guidismo non è pura imitazione del metodo maschile, ma ha una sua dignità, una sua storia, delle tradizioni: qualcuno addirittura ha detto che il Guidismo "non è scautismo femminile, bensì scautismo femminista"! (nel Convegno internazionale con taglio storico, "1907 - 2000", tenutosi alla terza Università di Montpellier dal 21 al 23 settembre 2000, cfr. "Esperienze e Progetti", n.133 Luglio - Settembre 2000, p.28).

Se esistono momenti "comuni" per le unità scout - guide, questo non può però significare livellamento, l'appiattire ad un minimo comune denominatore...

dal Calendario FSE 1986

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