H.P. - Inizio Sito

Vi proponiamo il racconto di un Campo Mobile di Clan davvero esemplare, anche per la scelta del luogo: la "mitica" Val Codera delle Aquile Randagie...

Facciamo nostro l'invito del Capo Clan del gruppo di Calcinaia, Matteo:

Se è vostra intenzione propagandare la Val Codera e la sua storia, raccomandate a chi intende fare il campo là, di vivere in ogni istante la legge scout; se conoscete la situazione della Valle, sapete bene di cosa si parla!

 

 

 "L'Inverno e il rosaio" 

 Vedi anche: le Aquile Randagie

    

Clan “Monte Vettore” Gruppo FSE Calcinaia 1

Campo Mobile in Val Codera \ Colico

3-9 Agosto 2003

collegamento al sito web Calcinaia 1 FSEUna valle, una storia, che sa d'avventura rupestre e selvaggia eppur tanto bella, sei stata rifugio a noi Aquile Scout. L'arcano silenzio delle tue vette ancora ci invita a sostare lassù. Son canti e preghiere che l'eco riporta, son volti d'amici impressi nel cuore. Son campi ed uscite che mai scorderemo per i giorni migliori trascorsi lassù. (Carlo Verga)

 

Il racconto

 Non è semplice esprimere a parole i sentimenti, le riflessioni e i ricordi che     un’esperienza come il Campo Mobile, ha lasciato in ciascuno di noi. Posso dire che l’esperienza fatta ha unito la comunità, come si poteva vedere dalla voglia di cantare e stare insieme. Una cosa è sicura: questa esperienza non la dimenticheremo mai!

In particolare, due sono stati gli episodi che ci hanno colpito.

 L’incontro con “La Romilda”

La sig.ra Romilda è un’anziana valligiana che oggi ha 85 anni, di cui narrano anche i libri che parlano delle Aquile Randagie (di seguito A.R.). Ha conosciuto Baden e le altre A.R.. Non ha mai pronunciato la promessa, ma avendo conosciuto lo spirito autentico dello scoutismo, in ogni occasione, non ha fatto mancare il suo aiuto gli scout. Siamo arrivati nella località dove vive, a Stoppadura, con il cuore palpitante; ci aspettavamo che, al momento dell’incontro, dicesse: “Venite, vi racconto la storia delle Aquile Randagie”.

Invece le cose sono andate in modo ben diverso: l’incontro è stato quasi uno scontro. La Romilda, in modo burbero e sincero, come si addice a chi vive la dura vita della montagna, ci ha ammonito con un lungo discorso. Tra le altre cose, ha detto che lo scoutismo (almeno in una certa regione) fa “schifo” e che le Aquile Randagie non torneranno più.

Dopo pochi minuti siamo ripartiti avviliti per quanto avevamo sentito. Dopo pranzo, abbiamo sentito forte il desiderio di capire perché una persona, “amica degli scout”, avesse rivolto a noi parole tanto dure: dietro quel modo poco gentile, c’era un messaggio da raccogliere.

Oggi, quel rapporto meraviglioso che le A.R. aveva instaurato con gli abitanti della Val Codera, si è incrinato. Delle persone in uniforme, sono passate per la valle, senza comportarsi da Scout; oggi, molti valligiani hanno buone ragioni per non voler gli scout nella valle; infatti, si sono moltiplicati divieti di campeggio ed altre simili iniziative. Il nostro orgoglio di essere scout era ferito e le parole del primo articolo della nostra Legge passavano per la nostra mente (“Lo scout considera suo onore il meritare fiducia”). Dovevamo fare qualche cosa: come far capire ai valligiani che lo scoutismo è lo stesso che vivevano le Aquile Randagie? Avevamo un’unica arma, la stessa che aveva creato un’amicizia profonda tra le A.R. e gli abitanti del Val Codera: il servizio.

Abbiamo cambiato il nostro programma e rinunciato ad un pasto per trovare una mattina da mettere a disposizione di chi avesse bisogno: la provvidenza subito ci ha trovato l’occasione di fare un lavoro faticoso per un’anziana signora del paese[1]. Sicuramente non è molto, ma è il nostro stile e l’unica possibilità che abbiamo per cambiare la situazione: coprire con il bene anche il male fatto da altri!

 L’epica ascesa

Il secondo episodio è legato alla strada: l’ascesa dal Bivacco C. Valli al passo sotto le Cime Di Gaiazzo e la successiva discesa al bivacco Casorate-Sempione. Mille metri di dislivello che ci siamo sudati fino all’ultimo centimetro. E’ un’ascesa impegnativa per via del nostro “zaino da ruote” e perché la difficoltà del sentiero aumenta via via durante il cammino. La salita è iniziata subito lentamente a partire dal meraviglioso posto dove si trova il bivacco Valli (sotto un enorme masso, in mezzo a dei rivoli d’acqua che formano, più a valle, due bellissime cascate). A sud, si paravano di fronte a noi, imponenti, le vette dei monti  (3000 m); il nostro sentiero non poteva passare da lì, pensavamo! Solo poi, avremmo scoperto che il passo era proprio su quelle cime maestose.

Abbiamo proseguito lentamente fino ad arrivare ai piedi di uno dei ghiacciai della valle (erano circa le 13:00); l’ultimo tratto aveva delle pendenze impressionanti. Dopo un breve sosta, abbiamo visto il segnale posto su una roccia pressoché verticale: sembrava uno scherzo ma non era così! Comincia la prima difficoltà: un passaggio quasi verticale, senza catena. Dopo, una zona con grossi massi, dove il percorso è segnalato su i più grossi tra questi. Poi ancora un passaggio pressoché verticale: abbiamo allora cominciato ad usare una corda, che teniamo come equipaggiamento di Clan, proprio per questi casi (Estote Parati!). Una serie di passaggi impegnativi ci ha costretto a togliere gli zaini ed issarli, prima di arrampicarci. Poi sono arrivati due passaggi dotati di catena, ancora un punto dove ci siamo serviti della nostra corda, dalla quale abbiamo ricavato un’imbracatura ed infine un lungo tratto con ghiaia fino ad arrivare al passo.

Finalmente in cima! Una gioia ha pervaso ciascuno di noi. Lungo l’ascesa a volte ci siamo chiesti se mai saremmo arrivati fino in cima, ma l’alternativa di tornare indietro per quel sentiero non era affatto allettante: se salire era faticoso, sarebbe stato ancor più difficile scendere per quel versante. Tuttavia l’impresa non era ancora terminata; dopo un breve spuntino, alle 19:00 zaini in spalla: dovevamo scendere ancora di 1000 m, fino al Bivacco Casorate-Sempione.

Nel primo tratto il sentiero passava sopra delle grosse pietre; dopo un lungo pascolo dove le capre ci accerchiavano e, involontariamente, facevamo rotolale dei sassi che scendevano lungo la valle. A metà della discesa, si vedeva già il bivacco, cosa che è stata di notevole aiuto.

Siamo arrivati al bivacco alle 22:00, con la notte che già era scesa. Il pensiero è andato subito ad un’altra impresa simile, il Monte Vettore, da cui il nostro Clan prende il nome; chi c’era, sa di che cosa sto parlando. Dopo cena, ancora eccitati per l’impresa appena compiuta, in una breve chiacchierata ci siamo scambiati i molti pensieri che erano passati per le nostre menti, soprattutto durante l’ascesa. Quante preghiere recitate! La Romilda ci aveva ammonito: la  montagna la conoscete oppure l’avete solo vista? Beh, ora la conosciamo di sicuro!

 ...inoltre

Non solamente questi due episodi ricorderemo di questo campo mobile. La bellezza unica di questa valle, dove, per fortuna, con l’automobile non si arriva; il suo torrente, la maestosità delle vette, le cascate ed i boschi e quant’altro contiene. Più che per la sua bellezza, la Val Codera colpisce per la sua storia, indissolubilmente legata a quella delle A.R. La figura di Baden, a cui è dedicata la chiesetta di Bresciadega e diverse lapidi. La figura di Kelly, le sue imprese, i 17 anni di scoutismo clandestino delle A.R. mettendo a rischio la propria incolumità, il desiderio di rimanere attaccati al movimento internazionale per potare in Italia lo spirito del Fondatore, B.P. Anche la base di Colico è eccezionale ed ottima per le attività scout.

Lo spirito delle Aquile Randagie deve animare il nostro modo di fare scoutismo: dopo quest’esperienza, sono assolutamente convinto che chi vuole in Italia proporre lo scoutismo cattolico, non può che conoscere e meditare la storia delle A.R. E’ lo stile di Baden e le sue parole che vogliamo ricordare e, se possibile, imitare. Così saremo uomini di carattere.

 

 Breve cronistoria

 Domenica 3 Agosto 2003

 Partenza ore 8:30 da Calcinaia

Arrivo a Novate Mezzola (212 m s.l.m.), ore 14:00

Pranzo al sacco e prima chiacchierata: presentazione delle Aquile Randagie

Partenza ore 16:00

Arrivo a Codera (825 m) ore 19:00

Montaggio Tende presso “La Centralina” – Base Scout “Kelly e Baden”

Cena con gli scout in servizio presso la base

Chiacchierata tenuta dagli scout in servizio sulle Aquile Randagie e sui rapporti attuali tra scout e valligiani

 Lunedì 4 Agosto

 Partenza ore 10:00

In loc. Stoppadura, incontro con la sig.ra Romilda, amica delle Aquile Randagie e poetessa della valle

Arrivo a Bresciadega (1300 m), ore 13:00

Pranzo e verifica dell’incontro con la Sig.ra Romilda

Partenza ore 17:00

Arrivo al Bivacco C. Valli (1900 m) ore 20:30

Cena

Chiacchierata: la figura di Baden (Mons. Andrea Ghetti)

 Martedì 5 Agosto

 Partenza ore 10:00

Arrivo al passo sotto le Cime di Gaiazzo (2900 m) ore 18:30

Breve spuntino e inizio della discesa ore 19:00

Arrivo al Bivacco Casorate-Sempione (1900 m) ore 22:00

  Mercoledì 6 Agosto

 Recita dell’Invitatorio

Partenza ore 9:30

Ore 13:30: pranzo e chiacchierata sugli scritti di Baden (dal libro “Al ritmo dei passi”)

Partenza ore 15:30

Arrivo a Codera (825 m) ore 18:00

Bagno nel torrente Codera, montaggio tende.

Cena con gli scout in servizio presso la base.

Chiacchierata: il carattere del buon cristiano.

 Giovedì 7 Agosto 

Recita delle Lodi con gli scout in servizio

Servizio ad un’anziana valligiana di Codera (trasporto legna)

Pranzo

Partenza ore 15:00

Arrivo a Novate Mezzola (212 m) ore 18:00

Spesa

Arrivo presso la Base Scout “G. Uccellini” di Colico ore 20:00

Cena

Chiacchierata: verifica del servizio svolto la mattina

  Venerdì 8 Agosto

 Dalle ore 10:00 alle ore 16:00, deserto e  digiuno per riflettere sul Capitolo “L’uomo di carattere”, sull’esperienza del Campo Mobile, sulla figura di Baden e sulla storia delle Aquile Randagie.

Ore 16:30: gli scritti di Baden (dal libro “Al ritmo dei passi”), recita del S. Rosario, il carattere secondo i filosofi.

Cena

Breve fuoco di campo

Verifica del Campo Mobile e condivisione del deserto

  Sabato 9 Agosto

 Canto dell’addio

Partenza dalla Base di Colico: ore 10:00

Arrivo alla Stazione F.S. di Milano Centrale: ore 12:00

Arrivo alla Stazione F.S. di Pontedera: ore 17:15

 Quello che un dì noi fummo,

voi siete adesso.

Chi si scorda di noi

scorda se stesso.

(scritta su una lapide della Cappella di Codera)

Buona Strada

Matteo Percivale

Lupo Filosofo

Vedi anche: la Val Codera e le Aquile Randagie



[1] : Nel primo Battesimo officiato da Mons. Andrea Ghetti, è stata battezzata la figlia di questa signora.

H.P. - Inizio Sito