Il
primo campo estivo
di Maria Letizia - Lince Sensibile
«Se
tu domandi perché sono Guida, ti dirò: perché
non posso fare altrimenti. Sono
stata conquistata dai loro occhi limpidi e dal loro modo di stringere
forte la mano. E
poi dalla loro lealtà, dalla semplicità dei loro rapporti. Da
quel modo di andarsene a vivere all'aperto, di amare la natura, di amare
il prossimo più di se stesse e di aiutarlo con le proprie forze, giorno
dopo giorno, ciascuna come meglio può» da
"Il libro di Lezard" |
Sapevo
che non avrei mai
dimenticato quel Campo estivo, e l’atmosfera di gioia che si respirava mi
sarebbe sempre rimasta nel cuore.
Quando calava la sera e, nonostante la stanchezza, si aveva ancora voglia di cantare e giocare, tutte le nostre azioni e i nostri pensieri assumevano un significato speciale, quasi una sfida a quella notte buia e fredda che furtivamente ci avvolgeva sottraendoci un’altra giornata. E allora c’erano le pentole ancora da lavare, qualche scenetta da preparare, e si rideva pensando al giorno passato insieme, finché...
“Signor,
tra le tende schierati per salutar
il dì che muor...”
Ricordo
le nostre voci stanche e quella notte
fredda che non doveva finire mai.
Ricordo
il mio sguardo sognante tra le scintille, il calore che sentivo in fondo al
cuore e le note di questa canzone che volavano piano verso il cielo stellato.
Una
sensazione di gioia stupenda, l’amicizia e la mia anima stregata danzavano
attorno al cerchio che ci univa tutti, attorno a quel fuoco magico, capace di
farmi ricordare per sempre quella notte.
Ne
avevamo passate tante insieme in quei quindici giorni, avevamo lavorato, giocato
e litigato, ma sempre insieme, ed ora riscoprivo il valore di ogni nostra azione
in quel girotondo di sentimenti sinceri.
lo,
una bambina di dodici anni, scoprivo la mia vita in quel fuoco, e forse
sorridevo guardando il volto stanco delle altre, e sapendo che la gioia
di quel momento,
le nostre
risate e le canzoni urlate al sole non ci avrebbero mai diviso.
Le
corse, la legna, i giochi, la pasta cruda e insipida, il sole, le mille punture
di insetti, le
ispezioni, le latrine.., e nove guide contro tutto questo nel
nome dell’amicizia.
Sono
passati tre anni da quel Campo estivo, anni pieni di impegni e novità che mi
hanno sicuramente cambiata da Guì timida e insopportabile, a Capo squadriglia.
Le Guì vivranno quest’anno il loro
primo Campo estivo, e spero tanto che, come me, percepiscano l'atmosfera
speciale di quei
momenti, che anche loro prendano parte a quel clima di amicizia e di
gioia.
So
che quel Campo mi ha aiutato a crescere e per questo non lo voglio dimenticare,
è scolpito nella mia mente come un’immagine destinata a ricomparire nei
momenti tristi, per ricordarmi ciò che mi ha insegnato.