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CONSIDERAZIONI RIGUARDANTI LA SITUAZIONE dello Scautismo INTERNAZIONALE

 

 

 

Intervento di Salvatore Zappardino

al convegno "Idee e proposte per la nascita della confederazione italiana C.S.I.L.P." -  Parma 23 - 24 giugno 2001

 

 

Parlare dello scoutismo nel mondo infraternità scout: il Jamboree così poco tempo non è facile. Con questo mio intervento cercherò di citare le realtà significative privilegiando quelle compatibili con lo scoutismo di area laica e pluralista.

 

Il Movimento Scout Maschile (WOSM World Organization Scout Movement) ha come scopo l’educazione dei giovani affinché diventino migliori “cittadini del mondo

Il Movimento delle Guide e dello Scoutismo Femminile (WAGGGS — World Association of Giri Guides and Girl Scouts ) ha come scopo l’educazione delle giovani donne affinché siano migliori “donne all’interno delle diverse situazio­ni in cui vivono ed operano”.

 

Lo Statuto Wosm afferma che “lo scopo del Movimento Scout è di contribuire allo sviluppo dei giovani affinché raggiungano le loro potenzialità fisiche, in­tellettuali, sociali e spirituali come individui, come cittadini responsabili e come membri delle loro comunità locali, nazionali ed internazionali”

 

La Costituzione della Wagggs definisce i seguenti scopi:

1. Promuovere attraverso il mondo, unità di propositi e comprensione comune basata sui principi fondamentali.

2. Seguire lo spirito del movimento delle Girl Guide/Girl Scout che è offrire alle ragazze ed alle giovani donne delle opportunità per autoeducarsi nello sviluppo del carattere, nella cittadinanza responsabile e nel servizio nella loro comunità e nel mondo.

3. Incoraggiare l’amicizia tra le ragazze e le giovani donne di tutte le nazioni del mondo intero.

 

Esistono, all’interno dello scoutismo WOSM E WAGGGS le SAGNO (Scouts and Guide National Organization) e le SAGA (Associazioni di Scout e Guide). Le Associazioni SAGNO sono praticamente in quasi tutti i casi affiliate al movimento mondiale maschile (Wosm) e - per l’altra metà - all’associazione mondiale femminile (Wagggs). Questa situazione rende problematiche le re­lazioni tra i due organismo mondiali che vorrebbero associazioni nazionali o di un tipo o dell’altro. Di questa situazione se ne è parlato ampiamente alla Conferenza Internazionale di Copenhagen dal 21 al 23 Febbraio 1997. La FIS (Federazione Italiana Scoutismo) è una SAGNO.

L’Agesci ed il Cngei sono SAGA, cioè iscrivono gli uomini a Wosm e le don­ne a Wagggs. L’Assoraider potrebbe essere una Saga. Le associazioni Saga rappresentano la maggioranza delle associazioni scout in Europa.

 

Oggi il panorama scout a livello internazionale è molto variegato. Vediamo insieme alcune delle situazioni da noi conosciute.

Abbiamo il Wosm e la Wagggs che comprendono circa 27 milioni di iscritti nel mondo. Strutture storiche e rappresentative all’interno dello scoutismo mondiale sono presenti in tutti i continenti, portano avanti progetti di coope­razione internazionale, svolgono un opera altamente sociale nei paesi in via di sviluppo ed anche nelle realtà occidentali.

Entrambi forniscono servizi, studi e documenti molto interessanti e degni di nota. Ne citerò alcuni:

   Facciamo un Piano di Gruppo.

   Tendenze dei Giovani in Europa.

   Training Handbook

   Coeducazione

   Il RAP- Riadattamento ai Programmi

   L’Educazione Informale

   Dio sei ancora lì? Attività per uno sviluppo spirituale.

   Adulti nello Scoutismo

   La Carta di Marrachetch

 

Tutti questi documenti, e strumenti di lavoro, lupetti della FSE spagnolacostituiscono un patrimonio di enorme valore ed utilità. Al momento, in Italia, ci risulta che solo il Cngei ne fa ampio uso. Paradossalmente l’Agesci. pur facendo parte dell’OMMS, non ne cura la divulgazione al proprio interno.

Purtroppo, anche nel mondo scout Wosm e Wagggs ci sono dei problemi, al momento irrisolti, ne citerò alcuni:

 

  La situazione dell’Indonesia dove lo Scoutismo è obbligatorio.

  Lo Scoutismo Libico sottoposto alle continue ingerenze del governo.

  Gli Eclaireuses de France che hanno eliminato alcuni elementi del Metodo Scout ed altresì alcuni strumenti del Metodo.

  I Jamboree e gli Eurofolk, sconsigliati alla partecipazione femmini­le dalla Wagggs dove, di fatto, spesso la promiscuità e l’animazione si sovrappongono (o antepongono?) alle vere attività scout.

 

Come si rapporta lo scoutismo italiano di emanazione Wosm e Wagggs con alcune questioni aperte all’interno del mondo scout? Vediamone alcune.

Per lo scoutismo italiano una questione aperta è quella dei castorini. Nel mondo scout di emanazione Wosm e Wagggs parecchie associazioni, specie di matrice anglosassone, hanno questa branca. La posizione ufficiale dello Scoutismo FIS non collima, al momento, con l’interesse in at­to in altre nazioni verso questo fenomeno e metodo. Alcuni capi Agesci hanno dato vita all’ Associazione Italiana Castorini, realtà di fatto operante all’interno della stessa, affiancandosi ai Gruppi Agesci interessati. Anche in Italia vengono svolti dei Campi Scuola per Capi dei Castorini ed esiste un manuale metodologico.

 

Altra questione aperta, forse sarebbe preferibile parlare di nodo, è la questione della spiritualità nello scoutismo laico e pluralista. Da anni alcune Associazioni Wosm europee hanno formato la Uilp. Il Cngei ne fà parte ed ha messo ha disposizione il proprio Progetto di Forma­zione Spirituale suscitando un notevole gradimento ed interesse.

Possiamo affermare come nel mondo scout laico e pluralista esistano due diverse anime:

-  la prima tende ad evitare a priori ogni riferimento diretto o indiretto di natura religiosa.

-  la seconda vede nell’incontro di diverse religioni un obiettivo da perseguire.

Non a caso ci si chiede, ma non mi risulta una posizione associativa ufficiale, se un ateo può fare o meno il capo unità.

Queste due anime, in linea di massima, sono presenti in tutte le Associazioni Laiche e Pluraliste. In Italia, nel Cngei, c’è stato all’epoca un acceso dibattito interno sull’opportunità o meno di prendere parte all’incontro con il Papa.

Attualmente in Assoraider ci si chiede se l’Associazione è Laica, Aconfessionale, Plurireligiosa, o Pluriconfessionale.

Fanno parte della Uilp: E.E.D.F. (Francia); S.G.P. e F.O.S (Belgio); F.N.E.L. (Lussemburgo); Cngei (Italia); Escoltes Catalans (Spagna); Scouts et Guides du Liban (Libano).

Da parte di alcune di queste associazione resta aperta la questione del riferimento esplicito a Dio nella Promessa Scout. In particolare l’Associazione Belga ha tolto ogni riferimento a Dio. Il Cngei da anni ha un ampio dibattito al proprio interno. Questa situazione ha determina­to, per questa associazione, la realizzazione di un Convegno Interna­zionale sulla Promessa (1997) dove diversi interventi erano mirati al mantenimento, o meno, del riferimento a Dio ed in che modo, nella Promessa.

In questo convegno erano presenti dei rappresentanti del Wosm. Per dovere di cronaca, al contrario della Conferenza Internazionale dello Scoutismo Cattolico (CISC), la Uilp non è riconosciuta dal Wosm e dalla Wagggs.

 

A questo punto parliamo di alcune realtà appartenenti ad organismi differenti dal Wosm e dalla Wagggs.

 

Vediamo, dal 1961, la presenza della Federazione Scout d’Europa che conta prevalentemente in Europa 60.000 aderenti e di questi ben 20.000 in Italia. Si tratta di una realtà a sfondo confessionale di matrice cri­stiana. I documenti, i regolamenti e diversi strumenti metodologici che esprime difficilmente sono compatibili con lo scoutismo laico e pluralista. Recentemente l’associazione italiana è stata riconosciuta dalla Cei creando all’inizio grande imbarazzo in casa Agesci. A suo tempo è stata riconosciuta dal Consiglio d’Europa il 12/3/1980 e successivamente in Ente Morale con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana. Nel 1975, in occasione dell’Anno Santo, la Fse è stata l’unica associazio­ne scout ad organizzare un pellegrinaggio a Roma.

In occasione della GMG, l’anno scorso a Roma, tutta l’Associazione è sta­ta mobilitata ed ha fornito un notevole supporto alla riuscita della manife­stazione.

Da non dimenticare, mi sembra nel 1995, l’incontro con il Papa che ha vi­sto capi, lupetti e coccinelle Fse insieme all’Agesci ed al Cngei. Alcune prese di posizione espresse come per es. alcuni punti contenuti nel Direttorio Religioso sono state attenuate.

Degna di nota la collaborazione tra Fse ed Agesci che ha visto quale ultima, recente, tappa il Convegno Nazionale Assistenti con ben 90 sacerdoti (60 Agesci, 30 Fse) dal 12 al 15 Febbraio 2001.

In questo momento l’Unione Internazionale deglidisegno P. Joubert Scout d’Europa è impe­gnata, a livello internazionale, per la rinascita dello scoutismo in alcune nazioni dell’Est Europeo. Ad es. la Fse Italiana segue la consorella Asso­ciazione Rumena.

 

Di recente, dal 1995, abbiamo la presenza della WFIS — World Federation Indipendent Scout — nata per iniziativa dei B.P. Scouts Inglesi si è sviluppata in Europa, Argentina, Australia e Giappone.

Questa realtà è presente in Italia tramite l’Assiscout — ex Arciscout. Non conosciamo lo Statuto e gli scopi di questo nuovo soggetto scout a livello internazionale, né tanto meno i documenti che esprime questa nuova realtà. L’Assiscout esprime la Vice Presidente all’interno del Comitato Europeo del­la WFIS.

In questo momento la WFIS è impegnata nella preparazione per il proprio Jam­boree che si terrà la prossima estate in Danimarca.

Ad integrazione di queste brevi note spero che qualche amico della WFIS, qui presente al convegno, possa darci qualche notizia in più.

 

Esistono inoltre delle Associazioni, al di fuori di ogni forma di aggregazione scout internazionale, come ad es. gli Eclaireures Neutres de France che sostan­zialmente si mantengono indipendenti ed esprimono un buon scoutismo in maniera equilibrata.

 

Negli ultimi anni, in Italia, alcune minoranze religiose hanno iniziato ad avere un certo interesse per lo scoutismo. Spesso lo scoutismo viene visto, all’interno di queste realtà, come un fatto ricreativo e non educativo. Ad es. l’uniforme viene vista con diffidenza come un elemento negativo in quanto espressione di militarismo.

In questo momento nelle valli valdesi, nel periodo estivo, vengono pro­poste delle attività definite scout e basate sull’animazione. Vale la pena citare alcune eccezioni positive come il tentativo di due capi ex Agesci, di fede valdese, di creare una associazione confessionale. Tale tentativo trovò la sua massima espressione nella realizzazione di una Route d’Orientamento, per potenziali capi valdesi, su modello dei corsi di formazione capi dell’Agesci. Altresì và menzionata l’esperienza del Gruppo Scout Valdese di Palermo per iniziativa del Pastore La Torre che per anni ha ac­colto anche ragazzi non valdesi.

In Francia i musulmani hanno costituito una associazione confessionale inserita e riconosciuta a pieno titolo nello scoutismo francese di emanazione Wosm e Wagggs.

 

I Mormoni sono presenti con l’Associazione degli AP Scout ed hanno come modello lo scoutismo dei BSA [Scouts USA] grazie alla presenza dei mis­sionari americani presenti in Europa. In un primo tempo alcuni capi mormoni hanno preso parte ai corsi di formazione capi del Cngei.

 

Anche i Pentecostali e gli Avventisti propongono una forma, seppur blanda e discutibile, di scautismo all’interno delle proprie comunità. Tutte queste iniziative hanno il merito di rappresentare una forma di aggregazione per i ragazzi e di vedere nello scoutismo una occasio­ne di incontro.

Il problema che personalmente intravedo, anzi il pericolo, è che queste esperienze rischiano di restare isolate e senza soluzione di continuità. La storia scout ci può delle risposte. Quante Associazioni possono van­tare solide radici, un motivo di essere ed un ambito di riferimento? Quante Associazioni fanno riferimento a fondatori e capi di un certo spessore culturale, professionale e di conseguenza scout.

Sin dalla sua nascita lo scoutismo ha visto sorgere iniziative senza una visione strategica ed un ben chiaro target di riferimento. Mi rife­risco ad iniziative sorte più per situazioni locali che per altri motivi. Questo ha determinato, non a caso, la morte naturale di diverse micro­ associazioni. Ricordiamo fra le tante l’Absi e l’Ages (Associazione Giovani Esploratori Siciliani).

 

Per quanto riguarda la posizione dello scoutismo cattolico nei confron­ti dei non cattolici. Vale la pena ricordare come spesso alcune realtà Agesci accettano al proprio interno ragazzi non cattolici. Alcuni anni fa “Proposta Educativa” [rivista dei capi] riportava una discussione molto accesa sulla opportunità di far pronunciare la Promessa Scout ad una coccinella mussulmana, manco a dirlo, nel nome di Allah.

Restando in tema di tale questione in casa Agesci dobbiamo tenere pre­sente come, di fatto, diversi capi ed interi gruppi esprimono una visio­ne appartenente allo scoutismo laico e pluralista.

 

Prima di concludere questa panoramica è bene tenere presente come, spesso, l’OMMS vede e considera con sospetto e diffidenza lo “scoutismo Cngei di Catania, 1993; foto S.Zappardino non riconosciuto”. A tal proposito potrebbe essere utile interrogarsi sul perché di questa diffidenza. Di contro alcune Associazioni, al di fuori del­l’OMMS, rimproverano a quest’ultima la perdita dei valori e del patrimo­nio metodologico originali.

 

Prima di concludere desidero proporvi alcune considerazioni di Jacques Mo­reillon, Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout.

Dobbiamo essere consapevoli su due aspetti che caratterizzano lo scoutismo:

  La consapevolezza dell‘unicità dello Scautismo come metodo speri­mentato d’educazione e come unico movimento educativo diffuso in tutto il mondo con una testimonianza vissuta per lo sviluppo globa­le dei giovani.

  La consapevolezza delle potenzialità dello Scoutismo come strumen­to di “cambiamento sociale” nel senso di un uomo che cambia per cambiare la società.

I capi scout si considerano sufficientemente in grado di essere quegli educa­tori che dovrebbero? Hanno a livello di unità, la forte percezione del perché e del per chi essi fanno scoutismo?

Quando applicano il Metodo Scout sono sufficientemente consapevoli che il suo obiettivo è lo sviluppo globale della personalità dei loro scout? O essi ri­petono solo dei gesti, dei simboli e dei giochi in modi quasi liturgici, ma sen­za avere chiaramente in mente lo scopo di questi gesti, simboli e giochi?

 

Con queste considerazioni finali, che intendo fare mie per proporre una rifles­sione comune, vi ringrazio per l’attenzione e per gli interventi che seguiranno.

 

Salvatore Zappardino

già Commissario Internazionale Assoraider

Assistent Leader Training

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