INDICE

INTRODUZIONE CAMPO E. 

CAMPO ESTIVO 1a PARTE 

 

Introduzione al Campo Estivo

L'ARTE DI PROGRAMMARE

AL CAMPO ESTIVO

 

INTRODUZIONE CAMPO E. CAMPO ESTIVO 1
CAMPO ESTIVO 2 CAMPO ESTIVO 3

 

 

di Salvo Zappardino

(da "Scoutismo",  rivista dei Capi CNGEI: questo e gli altri articoli sul campo sono apparsi nei mesi di gennaio, febbraio, marzo 1988)

 

 

Di quale materia è fatto un programma di campo.

Basta scorrere "Scautismo per Ragazzi" per trovare un indice di questo tipo, un elenco di titoli che non dovrebbero trascurar­si e che dovrebbe trovar posto con diverse ac­centuazioni nei nostri programmi di campo e quindi per tutto l’anno.

— Formazione spirituale

— Spirito Scout è Stile

— Passaggi di classe e brevetti

  Sistema di Pattuglia - Responsabilità

  Esplorazione diurna e notturna - Pattu­gliamento

— Alpinismo - Trovare la strada

— Topografia

— Segnalazioni - Messaggi nascosti

— Ordini, movimenti.

— Pionieristica - Cura del materiale

— Valutazioni altezze, distanze

— Campismo

— Fuoco

— Cucina

— Osservazione indizi

— Tracce di uomini e di animali

— Deduzioni

— Vedere senza essere visti

— Animali

— Piante

— Cielo

  Meteorologia

— Come diventare forti, ginnastica

  Abitudini salutari

— Pulizia, igiene

— Cavalleria - B.A. - Servizio

  Autodisciplina

— Progresso personale

— Salvataggi

— Pronto soccorso

— Civismo - Problemi sociali

— Espressione

— Giochi Sport

 

Lo spirito che uniformerà il nostro campo sarà lo spirito scout, cioè lo spirito della Legge e della Promessa Scout, soprannaturalizzato dalla propria confessione religiosa. In altre parole nel campo ciascuno farà del suo meglio per essere degno di fiducia, leale, a servizio degli altri, fraterno, cortese, amante della natura. obbediente, forte, laborioso e puro. E ciò facendo si disporrà totalmente a Dio per conoscerlo sempre di più, amarlo e servirlo con l’aiuto dei mezzi che la propria religione gli propone.

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    La forma che assumerà il campo scout, in maniera pertanto del tutto diversa da qualunque altro campeggio (concepito magari con mezzi superiori), sarà determinata dallo stile scout che in sostanza non è che la realizzazione esteriore dello spirito scout.

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Il calendario che qui presento, prevede tredici giorni di campo. Chi ne vuole di più e chi di meno. Non vedo perché ci debba essere un criterio uniforme: dipenderà dalle diverse esigenze di capi e dei ragazzi, anche se naturalmente una volta stabilita la sua lunghezza il programma dovrà essere adeguato.

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Anche gli orari previsti nel nostro programma sono orientativi. Fondamentale invece la puntualità con la quale essi verranno osservati dai capi e dai ragazzi, e la loro funzionalità. Le otto - nove ore di sonno de­vono essere rispettate, così come i tempi ne­cessari per le operazioni del mattino, del pranzo e della cena, se si vuole un risultato effettivo nello stile del campo. D’altra parte è impensabile un orario che lasci pause di­spersive ai ragazzi, che ne distrugga il tono fisico e spirituale, che li lasci in tenda con il sole alto, ecc.

Di importanza incredibile è la regola per cui i capi (specialmente quelli preposti alle attività) abbiano un anticipo di almeno mezz’ora sui ragazzi, dalla sveglia in poi. In qualsiasi lavoro educativo la base della credi­bilità di un educatore è agli occhi degli edu­candi il suo reale comportamento. È quindi scontato per un ragazzo che si sveglia trovare il capo già sveglio. Un capo che si infila i pantaloni mentre i ragazzi lo aspettano per l’alzabandiera può anche rivedere l’opportu­nità di impegnarsi in uno sforzo educativo.

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Gli ordini e i segnali al campo saranno tan­to più discreti quanto più il livello delle Pat­tuglie sarà alto. Per svegliare ragazzi poco al­lenati non basterà il suono di un campanac­cio, ma in un Reparto in gamba il Capo non ha finito di issare il guidoncino della sveglia sul pennone centrale che le Pattuglie sono in­torno a lui pronte per la ginnastica.

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Sebbene le linee del programma del campo provengano dal lavoro collettivo espresso dal Consiglio di Reparto, la sua stesura definiti­va dovrebbe restare misteriosa ai ragazzi per aumentare il tono di avventura. Il che però richiede ai capi un lavoro di fantasia e di creatività per l’adattamento che il program­ma deve avere con i ragazzi e le possibilità lo­gistiche che offre la località del campo.

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Il campo è la palestra più efficace per attuare il sistema di Pattuglia ed è qui che ogni Pattuglia riceve dal capo una vera responsabilità. Già in sede le Pattuglie hanno dovuto scegliere e preparare il loro materiale, discutere e provare le costruzioni che realizzeranno al campo, studiare il loro bilancio, affinare gli incarichi e le capacità di ciascuno, allenarsi per la vita che li attende, verificare le loro attitudini di cucina e la relativa attrezzatura, scegliere, proporre e preparare le grandi imprese del campo, inventare nuovi spunti di espressione per i cerchi ed i fuochi. Al campo poi (e qui è la vera differenza di fondo con le vacanze di branco con i lupetti) ogni Pattuglia vive in completa autonomia la sua giornata, realizzando al meglio gli ordini generali del Reparto. È nell’ambito delle Pattuglie che si decidono le tattiche di gioco, i programmi loro assegnati per i fuochi, la cottura dei viveri, ecc. al punto che le disposizioni saranno di regola date dal capo ai Capi Pattuglia e non alla generalità dei ragazzi. Ciò richiede anche, da parte del capo, una scelta appropriata delle attività da proporre al Reparto (vedi a proposito i giochi-tipo de­scritti da B.- P. In Scautismo per Ragazzi).

Non può mancare una riunione giornaliera del Consiglio di Reparto per i soli Capi Pattuglia.

Il miglior risultato che è accaduto anni fa riguardo ad una giusta utilizzazione del sistema di Pattuglia fu la richiesta della Pattuglia Sparvieri prima del Campo Estivo di precedere di una settimana il resto del Reparto, per effettuare sullo stesso terreno un campo di Pattuglia. Il Consiglio di Reparto accordò il permesso richiedendo però che la Pattuglia distruggesse il proprio angolo prima dell’ arrivo del Reparto.

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È tradizione nei campi Esploratori qualche gara tra le Pattuglie ed in realtà, se ben ideata ed ambientata, essa può dare vantaggi e divertire. Spesso è in gara il solo guidoncino dello stile, mentre altre volte i vari aspetti sono più articolati su uno sfondo avventuroso (marcia nella foresta, tacche sul tronchetto, ecc.). Da evitare sono l’eccessiva macchino­sità (le gare devono essere semplici e chiare) gli arbitraggi "tendenziosi" e la troppa competitività. In qualche Reparto i «punti» assegnati dal Capo vengono poi confermati da giochi divertenti tra le Pattuglie, per attenua­re l’eventuale tensione e la troppa serietà del giudizio.

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Per il viaggio di andata la Pattuglia direttiva dovrebbe precedere il Reparto di 2/3 giorni e provvedere al trasporto del materiale. Le Pattuglie possono così attuare il loro trasferimento in stile, ogni scout con il proprio zaino, preferibilmente in treno o con mezzi pubblici.

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La ginnastica al risveglio rappresenta una delle abitudini di vita che si spera di instaurare nei ragazzi. Proprio per questa ragione i cinque esercizi proposti da B.- P. non sono tanto preatletici quanto salutari, come abitudine per gli anni che verranno. Al campo, dopo questi esercizi, si possono eseguire attività e giochi fondati sull’hebertismo come la marcia, la corsa, il salto, la quadrupedia, l’arrampicata, l’equilibrismo, il lancio, il sollevamento, la difesa, il nuoto.

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L’ispezione dei capi agli angoli di Pattuglia chiude il periodo di preparazione della giornata e consacra il campo pronto per le attività. Come è stato più volte ripetuto, essa nel campo scout è tutt’altro che una imposizione militaresca, anzi è un incontro importante tra capi e ragazzi per preoccuparsi vicendevolmente dei rispettivi problemi e per concedere il dovuto riconoscimento al lavoro svolto, spesso all’oscuro, dalle Pattuglie. Richiede naturalmente da parte dei capi delicatezza, affetto, humor, rispetto della privacy, ecc. Per non dimenticare alcuni particolari la Staff può variare l’attenzione su aspetti diversi ogni giorno: le latrine, le scarpe, gli zaini, la tenda, gli attrezzi da lavoro, la cucina, gli articoli da toeletta, le uniformi, i panni sporchi, ecc.

È l’occasione migliore per dare ai ragazzi ottimi consigli in proposito.

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All’alza bandiera molti elementi solenni non vanno dimenticati:

— il campo è pronto e degno e la bandiera che sventola lo dice a tutti;

— i capi e gli esploratori sono tutti presenti in uniforme e In stile;

— non ci chiudiamo in un club ma facciamo parte di una intera Nazione;

  ci prepariamo ad essere cittadini della Patria e del Mondo;

— rinnoviamo qui i nostri impegni fondamentali con il canto, la recitazione della Legge, un pensiero, ecc.;

— è questo il momento per le comunica­zioni importanti da dare al Reparto;

— la cerimonia deve essere breve ma im­peccabile;

— essa deve essere tale da richiamare il concetto di internazionalità.

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Per una unità cattolica la Messa rappresenta la massima espressione di fede durante il campo. Per unità di fede diversa o mista, le preghiere saranno differenti ed anche i riti di culto, ma in qualsiasi campo scout i ragazzi dovranno ricavare la certezza che scopo ultimo della loro vita è la felicità eterna, quella che Dio ci ha preparato dopo questa vita terrena. Sarà bene coordinare il rito di culto ed i vari momenti dl fede con l’impostazione metodologica del campo. A tal proposito potrebbe essere utile prendere contatti in tal senso con il/i ministro/i di culto che sarà/anno presente/i al rito religioso ed in altri momenti.

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Un gioco di orientamento e topografia agli inizi del campo permette ai ragazzi di conoscere il contesto in cui si trova il campo.

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Per i cerchi serali è utile una certa varietà e spontaneità: non bisogna dimenticare che il fuoco di bivacco proviene per B.- P. dall’abitudine che hanno sempre avuto i pionieri di riunirsi alla fine della giornata intorno al fuoco caldo, per esprimersi insieme, gioire e pensare.

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Chi vive all’aperto sa quanto sia importante psicologicamente fare il bagno la sera, prima di cena. È l’ora più adatta per la temperatura e per il fatto che la giornata di campo ha lasciato le sue tracce! Qualcuno ne approfitta organizzando un torneo sportivo proprio prima dell’orario del bagno. Dove non c’è un corso d’acqua o un lago, ci si può mettere in costume lo stesso e lavarsi a fondo nelle prese d’acqua.

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Le imprese e le inchieste di Pattuglia sono le attività scout più impegnative al campo nelle loro più diverse forme. Richiedono una preparazione più approfondita rispetto alle altre tecniche e devono realizzarsi a livelli adeguati per non deludere i ragazzi. Normalmente la natura delle imprese da affrontare viene scelta nel Consiglio di Reparto, mentre la missione specifica da realizzare viene asse­gnata al campo dal capo.

D’altra parte può risultare utile spezzare o introdurre una atmosfera durante la giornata con piccoli giochi. Un capo esperto ne conosce l’uso e l’opportunità, acquisite attraverso l’impegno del metodo e l’osservazione dei ragazzi.  

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schema: esempio di campo (clicca per ingrandire... anche se è poco leggibile)