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Scolte

"La Route di tutti i giorni"(*)

 

Come vorrei che le mie strade di tutti i giorni fossero il seguito delle miedisegno AGI anni '60 Routes di Fuoco.

Come vorrei che trasparisse su queste mie strade quotidiane la convinzione,  la ricchezza, le idee più profonde che il cristianesimo e lo Scoltismo mi hanno dato e che vissute in comunità nella Route di Fuoco fanno di essa un punto luminoso, una pista di lancio.

Sento fortemente dentro di me questa urgenza che mi spinge ad essere coerente, a desiderare l’armonia tra quello che mi impegna durante la nostra attività e quello che quotidianamente mi impegna nell’ambiente di lavoro, di studio, di divertimento.

E allora penso alle Routes, all’attività di Fuoco, che tanto posto hanno nella mia vita, e alla mia vita di tutti i giorni.

Che cosa porto della mia Route di Fuoco nella mia route di ogni giorno?

E se tanta parte ha lo Scoltismo in me e nel mio tempo, perché qualche volta c’è rottura, c’è contrasto nel mio atteggiamento in Fuoco e fuori di esso?

Perché ci deve essere rottura tra la danza intorno al Fuoco di Bivacco sotto un cielo pieno di stelle, nel silenzio della notte e della natura e il divertirmi in casa d’amici solo perché non porto la divisa e l’am­biente è diverso?

Perché ci deve essere rottura tra la divisa e il modo di indossarla e il mio abito più elegante o quello che porto più volentieri perché più è alla moda?

Perché ci deve essere rottura tra il mio modo di camminare deciso, teso ad una meta, quando si fa sera e il Campo è ancora lontano e quello che mi è abituale in città, quando vado a fare quattro passi con gli amici portandomi in giro senza sapere dove e perché?

Ma questa rottura non ci deve essere; non può esserci se io sono «totale» in ogni mia azione; se porto tutta me stessa in ogni ambiente; se di tutte le circostanze della mia vita faccio solo un mezzo e non un fine; se mi preoccupo di avere un unico stile che mi distingua e mi faccia parte vivadisegno di Pierre Joubert e necessaria di un armonico tutto.

Solo se riuscirò a portare negli atteggiamenti della mia vita di tutti i giorni le mie convinzioni più pro­fonde e più vere, e che non posso sopprimere - altrimenti non sarei neppure Scolta - potrò dire di avere un unico stile, che in fondo non è per me che ar­monia e sintesi delle mie esigenze più profonde.

Allora sarà identico, per me (ed io sarò in pace, nel piano di Dio) indossare la  divisa o l’abito che mi sta meglio, calzare scarponi o portare le scarpe più eleganti, camminare con le Scolte o con un compa­gno di università, sudare sotto il sole ed il sacco o farmi graziosa al mattino prima di uscire.

...E allora, lascia che ti chieda, Signore, che tutte queste cose per me e per tutte le Scolte siano mezzo per facilitare il dialogo con tutti gli altri, e che in questo dialogo essi trovino sempre l’occasione per andare più avanti.

 

Scolta: La Sede di Fuoco Scolta: un Fuoco forte

 

A.G.I., “Quaderno di traccia” 

(Collana Trifoglio - ed. Ancora  Milano, 1969)

(*) Il libro non riporta il nome dell'autrice, Dede , scolta e capo nell'AGI, poi suora del Carmelo. 

É uno degli esempi del contributo dato dal Guidismo AGI alla spiritualità scout.

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